Hotel Toro

Frutto di una felice e lungimirante intuizione di due fratelli, Francesco e Ferdinando Schiavo, l’Hotel Toro affonda le radici in una soleggiata estate di fine Ottocento. I due giovani ravellesi, compreso l’enorme valore paesaggistico della nostra piccola cittadina, fondarono “la pensione del Toro”, in uno storico palazzo all’ombra della Chiesa di San Giovanni del Toro. Ebbe inizio, così, nella piccola piazza del “Toro”, una lunga tradizione destinata a protrarsi sino ai giorni nostri, per ben quattro generazioni. La nascita di una piccola impresa turistica rappresentò una svolta radicale per la dominante economia contadina del piccolo centro costiero e segnò l’inizio di una vera e propria stagione di rinnovamento di un sistema produttivo, che ancora risentiva del declino finanziario dilagato a partire dal XV secolo. Nel tempo, alterne vicende hanno condotto l’Hotel Toro a inevitabili traslochi: prima a spalancare il proprio storico portone sul Viale Wagner, poi sulla centrale Via Roma, attuale collocazione. Nonostante ciò, la famiglia Schiavo, storica famiglia di albergatori, ne ha conservato sempre la gestione, vantando il privilegio di conoscere e ospitare celebri personaggi.
Il libro degli ospiti dell’Hotel Toro annovera firme importanti: il musicista norvegese Edvard Grieg, ospite agli albori del ‘900; il pittore olandese M.C. Escher, che, a partire dal 1923, ha soggiornato più volte, incontrando, nell’incantevole giardino dell’Hotel, la sua futura moglie, la giovane svizzera Jetta Umiker. E poi, il pittore veneziano Emilio Vedova, il critico d’arte Pietro Toesca. In tempi più recenti, ha dimorato, di frequente, la famosa musicista belga Maria Paola Cantarella .
L’Hotel Toro è così diventato, nel corso degli anni, una piccola oasi di tranquillità, in cui lo spirito di accoglienza è un patrimonio indiscutibile.